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L'arretramento ferroviario non è solo per Falconara ma per tutto il sistema Adriatico
Nei giorni scorsi Falconara è divenuta il centro del dibattito sull’arretramento ferroviario, il grande progetto di un tracciato ferrato più internato che avrebbe il duplice effetto di agganciare l’Adriatico all’alta velocità, un’assenza oggi penalizzante e calcolata in 6/7 punti di pil in meno per l’economia regionale, e di lasciar libera la costa di sviluppare al meglio le sue potenzialità turistiche. Convegno di grande spessore (qui sopra il video integrale) al quale hanno partecipato l’assessore regionale ai Trasporti, Francesco Baldelli, il presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini, il presidente dell’Ordine degli Ingegneri Alberto Romagnoli, e l’ingegner Giuseppe Marconi che in passato firmò il progetto di arretramento della Provincia di Ancona. Una battaglia che nasce a Falconara perché siamo la città più sacrificata ma questo non significa che ci troviamo di fronte a una battaglia campanilistica. Tutta la costa, da Rimini fino a Foggia, è chiamata a discuterne. Niente campanilismo, dicevo, ma è chiaro che chi sta affogando ha diritto di dire la propria opinione e di aggregare gli altri e contribuire con gli altri enti al dibattito generale e a portare avanti la questione. Noi vogliamo parlare con gli altri comuni anche se siamo costretti a sottolineare che non c’è ancora un vero dialogo con Ancona. Eppure gli interessi del Capoluogo sono gli stessi nostri. Questa va fatta insieme. Credo che la Regione Marche, tuttavia, sia pronta per fare la sua parte dimostrando di aver avuto un cambio di passo nell’approccio con il quale è riuscita a coinvolgere anche le altre regioni interessate, nel dialogo instaurato con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Ancona (forti di un interessante progetto di pre fattibilità) e anche nella visione sulle infrastrutture marchigiane a partire dal triangolo logistico Ancona-Falconara-Jesi (porto-aeroporto-interporto). Non voglio sentir parlare di utopie. Se si fosse ragionato così non ci sarebbe stata l’Autostrada del Sole e le grandi opere che tutti conosciamo e lo sviluppo che abbiamo conosciuto e che questo Paese, ne sono certo, conoscerà anche in futuro anche se oggi batte il passo. Noi non chiediamo alla Regione di fare l’arretramento. Non è nelle sue competenze. Chiediamo alla Regione di farsi interprete canalizzando l’azione del Governo centrale, magari in collegamento con altre regioni, questo sì. Con forza e determinazione: è questo che la gente ci chiede come azione politica e strategica. Vedete, credo che le Ferrovie siano una grande azienda. Forse la più grande azienda pubblica privata italiana che però è sempre un organo esecutivo dello Stato. È Roma che deve dare gli input giusti. A Roma spetta la fornitura di indirizzi, strategie e strumenti. Dedico il finale di questo intervento al bypass. Ce lo siamo ritrovati sulle nostre spalle questo “passantino” andato avanti anche contro le proteste di tanti cittadini. Lo abbiamo subito e ci siamo opposti chiedendo garanzie sul suo essere un primo passo per l’arretramento generale. Al contempo abbiamo chiesto compensazioni ulteriori rispetto a quello inizialmente previste. Opere che servivano alla città in termini di viabilità, di verde di piste ciclabili. C’è stato un confronto anche aspro con le Ferrovie e stiamo riuscendo. Ora dobbiamo essere bravi a trasformare in realtà le risorse mette su carta per offrire un futuro a questa città.
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ACCORDO RFI-COMUNE PER COMPENSARE IL BYPASS, VIA I BINARI: UN LUNGOMARE VERDE A VILLANOVA E NUOVE STRADE
Deciso dallo Stato e avversato da cittadini e amministrazioni comunali, il progetto del bypass ferroviario in corso di realizzazione è stato oggetto di un confronto serrato tra Rete Ferroviaria Italiana e il Comune di Falconara: l’amministrazione, dapprima guidata da Goffredo Brandoni ed ora da Stefania Signorini, si è fatta carico e ha perseguito con tenacia, come mai fatto da nessuno, il tema delle compensazioni e dei ritorni, in opere e in contributi di vario tipo, a tutto vantaggio della città. Il risultato è stato l’ottenimento di una serie di impegni e interventi di grande spessore e rilevanza per il territorio di Falconara, opere ulteriori in aggiunta a quelle già contenute nelle Delibere Cipe, che ne rappresentano le basi ufficiali, sia pure minimali.
Sarà migliorata la viabilità e Rfi si è impegnata a versare un contributo di 3milioni per la riqualificazione urbana delle aree che saranno dismesse dalle ferrovie, come previsto da un protocollo d’intesa tra il Comune di Falconara e Rete Ferroviaria Italiana. E’ con soddisfazione e orgoglio che l’amministrazione comunale annuncia questo accordo, già approvato dalla Giunta. Gli interventi previsti miglioreranno l’assetto della zona nord di Falconara e resteranno attuali anche nel caso in cui prendesse concretezza il progetto di arretramento complessivo e generale del tracciato ferroviario, che resta l’ipotesi più cara a questa amministrazione.
Gli interventi più importanti del protocollo d’intesa sono:
- realizzazione di un lungomare a Villanova, al posto dei binari, che permetterà l’accesso diretto alla spiaggia;
- realizzazione di una nuova strada, sempre a Villanova, al posto dello scalo merci di via Castellaraccia, per creare un anello viario finalizzato a rendere fluido, migliorare e rendere più sicuro il traffico in entrata ed uscita dalla Flaminia, senza penalizzare gli esercizi commerciali in attività;
- realizzazione di un’altra strada che colleghi direttamente via del Consorzio con la Statale Adriatica, parallela alla bretella di raccordo ferroviario che congiungerà la linea Orte/Falconara con la linea Adriatica.
Essa consentirà un percorso diretto, soprattutto riferito ai mezzi pesanti, tra l’Aeroporto, via del Consorzio e Cavalcaferrovia verso la grande viabilità per diverse destinazioni. Sarà così definitivamente risolto l’annoso problema della pericolosità della direttrice Via Giordano Bruno/Via Marconi/Via Baldelli, alleggerendone in maniera consistente il flusso veicolare, a tutto vantaggio della sicurezza e dell’inquinamento ambientale.
Affiancato alla bretella di raccordo verrà realizzato un tratto importante di pista ciclabile, essenziale per completare l’intera maglia ciclabile, già in parte in fase di realizzazione e che potrà collegare Castelferretti/Aeroporto/Villanova/Fiumesino/Parco del Cormorano;
Rfi inoltre erogherà un contributo una tantum di 3 milioni di euro, direttamente nelle casse comunali, utili per lo studio e la realizzazione di un progetto di riqualificazione urbanistica ed ambientale delle aree da dismettere, non più strumentali all’esercizio ferroviario, così da realizzare un polmone verde attrezzato tra Villanova e l’arenile, ora occupato dai binari e dalle relative infrastrutture tipiche ferroviarie.
L’Amministrazione pensa che con questi nuovi apporti e contributi, che si affiancano al finanziamento e alla progettazione del nuovo polo sociale e culturale (2,4 milioni di euro) della ex Scuola Lorenzini, alla assegnazione dei fondi (7,5 milioni di euro) del Progetto per il miglioramento della qualità dell’abitare e di rigenerazione urbana (PINQUA), sempre incentrato nel triangolo Fiumesino/Villanova/Area Nord, oltre alla sistemazione del reticolo idrogeologico da parte del Consorzio di Bonifica per superare le periodiche inondazioni, si possa disegnare per Falconara, in particolare per la zona più degradata e problematica, davvero una nuova prospettiva futura e una rinascita della città e del suo territorio, di cui potranno beneficiarne indistintamente tutti i cittadini.
Un ringraziamento va a tutti a partire dai funzionari e da dipendenti che tanto hanno dato in termini di impegno e di professionalità, alla Regione che ha “sponsorizzato” e reso credibili i vari progetti, e allo Stato che ne ha compreso e siglato l’intrinseco valore.
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Politici e tecnici, la sfida per rigenerare le città è far fruttare questi 7 milioni: non lasciamoli sulla carta
Gli oltre 7 milioni di euro di fondi nazionale che arriveranno a Falconara, con gli altrettanti che giungeranno a Senigallia, fanno parte di un pacchetto da più di 800 milioni previsti nell’ambito del Programma nazionale della qualità dell’abitare. Il Ministro Giovannini, visto il grande successo dell’operazione, si è già impegnato ad estendere il finanziamento a circa 3,4 miliardi di euro con fondi provenienti dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Da tutta Italia sono arrivate 290 domande e i progetti marchigiani, veicolati dalla Regione, si sono piazzati al 28esimo, 29esimo e 68esimo posto. Un risultato reso possibile dal fatto che, coalizzandoci con Senigallia, abbiamo superato il limite dei 60mila abitanti previsto dal bando.
Gli oltre 7 milioni di euro di fondi nazionale che arriveranno a Falconara, con gli altrettanti che giungeranno a Senigallia, fanno parte di un pacchetto da più di 800 milioni previsti nell’ambito del Programma nazionale della qualità dell’abitare. Il Ministro Giovannini, visto il grande successo dell’operazione, si è già impegnato ad estendere il finanziamento a circa 3,4 miliardi di euro con fondi provenienti dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Da tutta Italia sono arrivate 290 domande e i progetti marchigiani, veicolati dalla Regione, si sono piazzati al 28esimo, 29esimo e 68esimo posto. Un risultato reso possibile dal fatto che, coalizzandoci con Senigallia, abbiamo superato il limite dei 60mila abitanti previsto dal bando.
Un bel gioco di squadra che sottolinea ancora una volta come al di là del campanile, non sbagliato di per sé se lo si considera amore e attaccamento per il proprio paese, l’aggregazione e l’unità d’intenti risulti vincente per raggiungere grandi risultati. Un segnale importante per le Marche, declinate troppo spesso , a mio avviso in maniera goliardica, al plurale, che finalmente in qualche occasione si uniscono e superano i localismi. È ora di dire basta alla propensione ad accettare supinamente il “Principe esterno”. In politica, come nelle attività, culturali ed economiche. Le Marche hanno tutto. Propongono se stesse e si aprono al mondo esterno in maniera biunivoca, precondizione, soprattutto culturale, per accogliere senza complessi ma facendosi valere con le proprie specificità e i propri tesori.
Un plauso va dunque fatto alla politica che ha saputo lavorare insieme. L’altro voglio farlo agli uffici comunali, in particolare miei, alle professionalità che hanno saputo tradurre in atti amministrativi gli indirizzi politici. Li attende ora un compito anche più gratificante: quello di trasformare in realtà la carta. Senza complessi di inferiorità. Il compito non è facile affatto in un’Italia campione di lentezza nel tragitto tra il progetto preliminare e il taglio del nastro. Eppure qualcosa dobbiamo fare.
Nel Dopoguerra, con l’intera Nazione da ricostruire, ci si è rimboccati le maniche e si è lavorato. Oggi il discorso è differente perché abbiamo aree che hanno cambiato la loro destinazione, altre abbandonate che debbono essere recuperate. C’è ancora, infine, la necessità di evitare nuove edificazioni puntando sulla rigenerazione dell’esistente.
In quest’ottica Falconara e Senigallia hanno collaborato per il recupero di percorsi e spazi pubblici, per riconnettere – nel nostro caso - la città al mare. La ferrovia come un elemento, non di divisione, ma dì opportunità. Rinnoviamo i fasti del 1865 quando la ferrovia ha rappresentato un elemento storico di novità e di sviluppo. Come dopo la Guerra Ancona ha saputo risollevarsi, così ora, Ancona, la Provincia, il Conero, le Marche sappiano alzare la testa, rinnovarsi e proporsi all’Italia e al mondo intero. Sì, al Mondo interna, come il mio amico Pietro Muzzetto, recentemente scomparso, ipotizzava e fantasticava, sulla base della esperienza, vissuta, con la guerra dei Balcani, allorquando l’Aeroporto di Falconara era divenuto l’avamposto del mondo civile e democratico.
Penso alla parte nord di Falconara, quella industriale in abbandono, dei troppi ex: Ex Montedison, ex Antonelli, ex Squadra Rialzo. Alla ricerca di una nuova vocazione. In tutto questo percorso si innesta la nuova legge regionale sulla Rigenerazione urbana e l’attività edilizia che, insieme alle possibilità date da Piano Casa, Bonus 110%, eccetera, potrà essere la spalla normativa dei privati per la riqualificazione dei propri immobili e delle abitazioni. A Falconara dove il patrimonio immobiliare è datato e dove le ristrutturazioni immobiliari erano già forti nel periodo pre Covid (circa 600 solo nel 2019) una marcia in più in un percorso già avviato. Rigenerare e non semplicemente ristrutturare. È una operazione CULTURALE, prima ancora che economica. Sappiano i nostri urbanisti cogliere il momento epocale.
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Rigenerare le città: il lavoro congiunto, il rispetto reciproco e la costanza
La rivoluzione parte da nord e scende. Anche se più di rivoluzione, visti i tempi della pubblica amministrazione, sarebbe meglio parlare di lenta evoluzione, la riqualificazione urbanistica di tutta la parte nord di Falconara prosegue. C’è bisogno di costanza, competenza e attenzione per interloquire con i Ministeri e gli altri enti preposti, per affrontare il labirinto di uffici e norme nel quale lo sprovveduto che sbaglia percorso è costretto a tornare al via e ricominciare da capo. Queste qualità, unite alla pazienza (e all’ottimismo che la alimenta in ogni circostanza avversa) ha consentito al Comune di Falconara di avanzare in diverse partite aperte che riguardano tutte quella porzione di territorio che dal centro cittadino arriva al confine con il Comune di Montemarciano.
La rivoluzione parte da nord e scende. Anche se più di rivoluzione, visti i tempi della pubblica amministrazione, sarebbe meglio parlare di lenta evoluzione, la riqualificazione urbanistica di tutta la parte nord di Falconara prosegue. C’è bisogno di costanza, competenza e attenzione per interloquire con i Ministeri e gli altri enti preposti, per affrontare il labirinto di uffici e norme nel quale lo sprovveduto che sbaglia percorso è costretto a tornare al via e ricominciare da capo. Queste qualità, unite alla pazienza (e all’ottimismo che la alimenta in ogni circostanza avversa) ha consentito al Comune di Falconara di avanzare in diverse partite aperte che riguardano tutte quella porzione di territorio che dal centro cittadino arriva al confine con il Comune di Montemarciano.
All’ex Montedison a breve inizieranno le attività iniziali di bonifica del terreno. Anni di analisi sull’inquinamento hanno permesso di avere chiaro il quadro di cosa va fatto per poter realizzare il progetto definitivo in tutta sicurezza per i futuri fruitori dell’area. Una procedura lunghissima. Il progetto di recupero (privato come lo è tutta l’area di circa 30 ettari, compresa la parte a monte della statale Adriatica) è datato 2013. Dopo 8 anni iniziamo a vedere la luce.
Scendendo verso sud la novità più rilevante è l’inizio dei lavori del raddoppio alla Variante SS16 per il tratto Falconara – Torrette. Qui addirittura il primo finanziamento per il raddoppio è datato addirittura 1986. Ne ho scritto diffusamente qui (leggi http://clementerossi.net/index.php/component/content/article/13-sistema/news/falconara/212-quarant-anni-per-una-strada-non-sono-bastati-quando-e-se-la-apriremo-sara-gia-vecchia) quando il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici bocciò il vecchio progetto Anas non più conforme alle nuove norme sulla sicurezza. Al netto delle migliori sparate mediatiche del mondo si tratta di un traguardo frutto del lavoro certosino portato avanti CONGIUNTAMENTE da Falconara e Ancona. Io e l’assessore Manarini siamo stati più volte a Roma al Ministero, ai tavoli con Anas e con il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici senza mai arrenderci.
Un lavoro di squadra, alla pari, che è stato adottato anche con il Comune di Senigallia per il maxi finanziamento del Mit da oltre 14 milioni di euro. Fifty-fifty tra noi e la Spiaggia di Velluto. I nostri oltre 7 li utilizzeremo per riqualificare gli edifici storici di Villanova e Fiumesino. Il progetto “Connettere per rigenerare” ha visto le nostre cittadine classificarsi al 28esimo posto su un totale di 271 partecipanti al bando ministeriale. La Regione Marche è stata il soggetto aggregatore, come previsto dal bando stesso. Sono previsti vari interventi: la ex Squadra Rialzo, l’area ex Antonelli, la scuola elementare di Fiumesino, oltre a due immobili di via Chiesa, a Villanova, adibiti ad alloggi sociali, gli scali ferroviari e il completamento delle connessioni ciclopedonali. Come ha ricordato anche il sindaco Stefania Signorini questo finanziamento si aggiunge ai 2milioni già ottenuti per realizzare il nuovo polo sociale nella ex scuola Lorenzini di Villanova. È stato premiato in particolare il fatto che si siano uniti due comuni tanto importanti delle Marche. Falconara e Senigallia hanno unito le forze per presentare un progetto con scopi sociali e di rilancio edilizio, che permetteranno di riqualificare l’abitato e rigenerare aree urbane degradate, individuando anche nuove funzioni per gli edifici già esistenti. Con lo stesso criterio è stata premiata anche Jesi che ha collaborato con altri comuni della Vallesina per progetti diffusi sul territorio a riprova che con le nostre dimensioni si riesce a far massa critica solo se si gioca di squadra.
In primo piano, come già visto, c’è l’ex Squadra Rialzo di Villanova: il finanziamento ministeriale rende possibile l’acquisizione al patrimonio comunale del complesso monumentale, dichiarato bene culturale e attualmente di proprietà di Api raffineria, che si è resa disponibile a concordarne la cessione. Il progetto prevede il recupero dell’architettura industriale per costituire un nuovo polo culturale, museale e ricreativo. Anche l’area Antonelli, di cui si attende la bonifica a carico del Ministero dell’Ambiente, potrebbe assumere un ruolo centrale per il rilancio del quartiere di Villanova: in base al progetto ospiterebbe una nuova piazza e un’area verde completamente riqualificata che faccia da interconnessione tra la Flaminia, l’abitato, la stessa ex Squadra Rialzo e la spiaggia. Il tutto completato da edifici da destinare alla ristorazione e alla produzione artistica
Un altro edificio storico da riqualificare è la vecchia scuola elementare di via Fiumesino, risalente agli anni Venti, da cui sono stati ricavati alloggi sociali, di cui è prevista la ristrutturazione. Sarebbero ristrutturati anche alcuni alloggi sociali di via Chiesa, a Villanova. Uno degli interventi di maggior impatto sulla qualità urbanistica e sulla vivibilità di Villanova è la riqualificazione dello scalo merci ferroviario, che separa l’abitato dalla spiaggia e che verrà smantellato nell’ambito del progetto del bypass: in questo caso è prevista la realizzazione di un vero e proprio lungomare, anche per creare una connessione con il centro di Falconara.
Tutto questo per dire che si procede con lentezza. E che spesso i risultati si vedono alla distanza. Compito della politica è tagliare i tempi senza perdere di vista l’obiettivo che non è mai quotidiano. A meno che non sia orientato verso il solo effimero consenso.