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Sparito un parcometro sulla Flaminia, indaga la Polizia Municipale
Ieri mattina abbiamo avuto una brutta sorpresa quando un cittadino ci ha avvisati che uno dei nuovi parcometri era stato sradicato e portato via da uno sconosciuto.
L'episodio risale a martedì sera. Verso le 19.30 un automezzo di colore bianco dotato di braccio meccanico, è stato visto parcheggiato a bordo strada (via Flaminia, lato mare, nei pressi dell'incrocio con via Trieste) mentre caricava il parcometro sul proprio pianale. I testimoni ascoltati dai vigili non hanno dato subito l'allarme perché pensavano si trattasse di un mezzo comunale al lavoro.
Verosimilmente l'autore di questo furto voleva impossessarsi delle monete contenute in cassa. Più la spesa che l'impresa, si dice. Il bottino, infatti, è stato di appena 70 euro. La Go, la società che ha in gestione le righe blu a Falconara, effettua lo scassettamento tutti i giorni proprio per evitare l'accumulo di grosse somme di denaro nei parcometri.
Un danno che compisce quasi esclusivamente la collettività, insomma, e che fa apparire questo episodio più come un atto vandalico che, come invece è, un furto. Confido nel lavoro della Polizia Municipale per rintracciare l’autore di questo episodio. Purtroppo chi si è trovato a passare sulla Flaminia a quell’ora, ha pensato ad un mezzo comunale al lavoro e non ha dato subito l’allarme. La collaborazione tra forze dell’ordine e cittadini è sempre importante per accrescere i livelli di sicurezza e per questo torno a chiedere a tutti i falconaresi di segnalare ai vigili o ai carabinieri quelle situazioni che possono sembrare anomale.
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Sanzio, futuro merci per l'aeroporto
Buone notizie quelle arrivate dal Ministero delle Infrastrutture. L'aeroporto di Falconara è stato inserito tra quelli di interesse nazionale nell'atto di indirizzo firmato dal ministro Corrado Passera. D'accordo con il governatore Spacca che parla di "grande risultato" ma al di là di facili entusiasmi, come mio costume, preferisco analizzare la situazione e cogliere aspetti che forse sfuggono ai più.
Questo inserimento significa che al Sanzio continueranno ad arrivare fondi statali per rinnovare le piste e le infrastrutture. Dove impiegare le risorse? Per quanto riguarda il settore turismo/passeggeri, il nostro aeroporto è stato "premiato" – rispetto a Perugia e Forlì ad esempio che dovranno cavarsela con l'aiuto delle Regioni o di privati – perché è l'unico delle Marche.
Non c'è un altro motivo. Diverso il discorso se si parla di merci. I cargo. La verità è che se siamo stati compresi tra gli scali d'interesse a livello nazionale, lo dobbiamo principalmente alla nostra posizione geografica e alla unicità delle nostre infrastrutture (porto, aeroporto e interporto nel raggio di 30 chilometri) senza dimenticare la presenza della stazione ferroviaria di Castelferretti a due passi dal Sanzio.
Solo Malpensa, Venezia e Fiumicino hanno binari ferroviari a ridosso delle piste di decollo e atterraggio. Certo bisogna implementare la rete ferroviaria e per fare questo il Ministero delle Infrastrutture metterà a disposizione le risorse necessarie. Occorre però concentrarle sulle merci, settore che in questi anni non è stato interpretato come prioritario dall'attuale dirigenza di Aerdorica che ha preferito puntare sui passeggeri e sul turismo. Aerdorica parla di trionfo per 90mila passeggeri in più in sei anni. A noi sembrano un risultato assia modesto rispetto alla risorse che sono state impegnate.
Bisogna pensare in grande. Ragionare in rete. Ad oggi, aeroporto e Interporto non dialogano tra di loro quando invece occorrerebbe un'unica direzione manageriale. E bisogna anche stringere patti commerciali con gli altri scali. Rimini fa numeri da gigante sul turismo ma non ha infrastrutture per le merci. Bologna ne ha troppe e le dirotta a Malpensa. Ecco che allora le Marche devono aprirsi. Non chiudersi all'interno dei propri confini come spesso accade.
L'implementazione del traffico merci, quell'intermodalità di trasporti nave, gomma, ferro e aria che anche la Camera di Commercio di Ancona vede come un'opportunità da sfruttare, diventa prioritaria. Un nuovo modello di sviluppo che porta con sé anche nuova occupazione, posti di lavoro che tornerebbero dopo essere saltati per il volersi aggrappare a modelli obsoleti in un mondo profondamente trasformato.
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Videosorveglianza, avanti con il progetto: priorità a centro, mare e Villanova
La videosorveglianza per le emergenze e per la sicurezza cittadina. Come vi avevo anticipato qualche giorno fa, in Comune stiamo seguendo un progetto di sicurezza locale finanziato dalla Protezione Civile delle Marche.
Questa mattina, con i tecnici comunali, ho preso parte ad una riunione operativa dove abbiamo approfondito gli aspetti tecnici. La Protezione Civile, in questa primissima fase, ha il compito di piantare un traliccio per la trasmissione mista dei dati via cavo e via etere. Il luogo prescelto è Barcaglione, il punto più alto del territorio comunale.
Successivamente dovremo presentare un progetto di massima e indicare in quali zone installare le telecamere. Le immagini, ad alta risuluzione, viaggiano su fibra ottica e sono destinati ai monitor del Comando della nostra Municipale, Questura e Comando Provinciale dei Carabinieri.
Abbiamo già individuato un progetto di massima. Polizia municipale, lavori pubblici e tecnici di Marche Multiservizi hanno stilato una lista di priorità delle zone dove installare le telecamere: ad esempio l’ occhio elettronico sarà utilizzato sia per la sicurezza cittadina sia per monitorare i fossi e prevenire il fenomeno delle discariche abusive.
Ovviamente prima di passare al progetto definitivo sarà aperta una fase di ascolto e condivisione con i cittadini e con le categorie economiche. A tutti chiederemo suggerimenti e sostegno per un'iniziativa che porterà grandi benefici per tutti.
Il progetto è globale, ma viste le risorse si procederà a stralci. Le prime telecamere arriveranno per il centro, la zona stazione, il litorale e Villanova. Tra le altre aree individuate la zona industriale-artigianale, Castelferretti, la Rocca (via Clementina) e Rocca Mare.
Ci stiamo impegnando al massimo per reperire le risorse necessarie per dotarci di una tecnologia innovativa ed innalzare così i livelli di sicurezza in città. Avere queste ‘sentinelle’ non significa blindare la città, ma consentirà un monitoraggio costante anche nelle zone, periferiche e meno antropizzate, dove è assai difficile un presidio capillare.