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Aeroporto delle Marche, vediamo se la Regione "russa"
Aeroporto delle Marche: nuova Politica, nuovi Padroni?! Se si vuole, una provocazione, ma per porre di nuovo al centro il problema. Non mi illudo che ciò sia sufficiente a rilanciare seriamente l’intera questione. Appena qualche anno fa ebbi, per così dire, l’ardire di criticare l’impostazione perseguita per molto tempo da Aerdorica, su input della Regione e di qualcun altro, di considerare Porto, Aeroporto e Interporto quali Entità autonome e separate, che solo occasionalmente incrociavano le loro attività e i loro destini, come biglie libere fuori controllo in un vecchio flipper.
Nessuno riprese seriamente l’argomentazione, men che mai la Regione, ma nemmeno i sindacati, troppo presi nella consueta, solamente acritica e asfittica difesa di un certo numero di posti di lavoro. Le stesse centrali universitarie marchigiane, al di là di tanta conclamata autoreferenzialità, latitano paurosamente e mi rifiuto di pensare che siano senza idee o, nell’occasione, essere state subalterne ad alcuni dictat politici.
Oggi siamo di nuovo al punto di partenza, anche se l’ultima gestione Belluzzi sembra aver introdotto qualche elemento di novità. Forse Spacca, tardivamente e da par suo, si era incamminato sulla Via di Damasco? Ora attendiamo di vedere i russi di Novaport. Il loro ingresso, da quanto si apprende dalla stampa, vale 22 milioni di euro (il 53% della società) e promette investimenti su voli, ingresso di nuove compagnie (tra le ultime arrivate quest'anno c'è anche Vueling, nell'occhio del ciclone dopo i disagi a Fiumicino e sotto minaccia di sanzioni da parte di Enac) e il raddoppio del cargo.
Vediamo che succede. Preferisco andare cauto ogni volta che si parla di partner privato. Negli anni si è parlato dell'arrivo di argentini, sauditi, cinesi ma nessuno è andato oltre l'annuncio. Non vanto roboanti titoli accademici nella mia faretra, solo buon senso e una certa esperienza politica, tale però da poter guardare in faccia la realtà, senza condizionamenti. Vado con ordine. Senza la pretesa di essere esaustivo.
All’interno della politica di crescita regionale l’Aeroporto delle Marche (più precisamente di Falconara. Chiedo troppo?) rappresenta un elemento essenziale e imprescindibile per l’intera area economica territoriale, costituendo un importante veicolo di espansione del sistema produttivo. La sua accessibilità terrestre, oltre ad essere un vantaggio per la promozione turistico/culturale dela regione, si è rilevata nel tempo criterio di selezione per la scelta localizzativa di imprese, industrie e soprattutto di servizi offerti al terziario avanzato. Una comprova di ciò si può ben citare che solo nel 2011 il traffico passeggeri ha raggiunto la ragguardevole cifra di 600.000 imbarchi/sbarchi; ma un funzionale e collaudato sistema aeroportuale ha anche bisogno di una sostanziale specializzazione nel settore cargo.
Per la verità già operano alcuni tra i più importanti vettori internazionali, i quali hanno già organizzato, finanziato e costruito all’interno del sedime aeroportuale proprie infrastrutture e reti commerciali. Ma, nonostante la manifesta importanza che occupa nell’economia regionale e del Medio Adriatico, negli ultimi tempi più volte è stata rimessa in discussione la necessità di un ulteriore accrescimento strutturale e tecnologico, che consentirebbe allo scalo marchigiano di affrontare le sfide del futuro del mercato con maggiore sicurezza e disinvoltura.
Si tratta di implementazioni necessarie per uno scalo il cui progetto di creare con l’adiacente linea ferroviaria, la rete stradale/autostradale e con il porto un polo intermodale del trasporto unico nel suo genere, aveva già consentito al territorio delle Marche, leader nella Macroregione Adriatico Ionica, di ottenere il riconoscimento di essere strategico all’interno del Progetto Ten-T (Trans European Networks-Transport), con l’inserimento della città di Ancona come nodo terminale del corridoio scandinavo-mediterraneo. Inoltre l’aeroporto, già rientrato di diritto nel piano dei trasporti fra gli aeroporti di interesse nazionale per il bacino del Centro-Nord Italia, svolge tuttora anche un ruolo indispensabile nel compartimento territoriale, fungendo da:
- base per gli elicotteri del 118;
- coordinamento delle Associazioni di Protezione Civile;
- supporto ai voli di emergenza per eventuali evacuazioni sanitarie dalle piattaforme petrolifere;
- scalo per l’atterraggio dei numerosi voli ospedale al servizio del centro trapianti di Torrette.
Tutte queste attività hanno visto l’aeroporto delle Marche da sempre pronto ad affrontare qualsiasi intralcio o problematica, d’emergenza o meno, con efficienza, capacità e sicurezza. Non è un caso che nel recente passato tutte queste qualità hanno influito sulle decisioni dell’Alto Commissariato dei Rifugiati delle Nazioni Unite, che utilizzò lo scalo dorico durante la guerra in Bosnia-Erzegovina per il ponte aereo umanitario con la città di Sarajevo, permettendo l’approvvigionamento di cibo, materiali di sopravvivenza e medicinali ad una popolazione stremata dal conflitto.
Tutto ciò dovrebbe comportare, ad abundantiam, un rinnovato interessamento delle Istituzioni, a partire da quelle regionali, in direzione di un aeroporto potenziato ed efficiente, in grado di contribuire in maniera determinante alla ripresa e allo sviluppo dell’intera rete dei trasporti, apportando benefici a tutto il sistema economico. Un bel banco di prova per il rinnovato Consiglio Regionale e per la Giunte di cui è la diretta espressione.
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Via Redi, buonsenso e collaborazione
Nei giorni scorsi, insieme al sindaco Goffredo Brandoni, sono stato a un tavolo di confronto con il sindaco di Ancona Valeria Mancinelli e l'assessore Stefano Foresi. abbiamo cercato di risolvere il problema del troppo traffico di Collemarino nei pressi di una scuola concedendo ad Ancona un'ora di divieto di transito su via Campania/via Redi.
Il tratto in questione è quello di confine tra Palombina Vecchia (via Campania) e Nuova (via Redi). Con ogni probabilità a partire da lunedì prossimo, tra le 7.30 e le 8.30, i non residenti non potranno transitare in direzione Ancona. I falconaresi, a quell'ora, saranno dunque costretti a scendere sulla Flaminia da via Palombina o raggiungere Torrette/Ancona da Barcaglione. Inizialmente ci eravamo opposti a questa che ci era stata presentata come scelta definitiva.
E invece il blocco durerà un paio di mesi. Le due Amministrazioni si sono impegnate a definire una soluzione comune in via definitiva che crei meno disagi possibili ai cittadini tutti- Ancona e Falconara- in uno spirito di totale collaborazione. “L'impegno- hanno concordato I due sindaci - è di trovare una soluzione entro il mese di novembre. Ancona si è impegnata a modificare la rotatoria di Collemarino e a rendere via Ville un senso unico in discesa.
Come amministrazione, questa era la nostra posizione. D'altra parte stiamo puntando anche allo sblocco dei finanziamenti previsti dal Bando/Concorso regionale, già vinto assieme ad Ancona, funzionalmente dedicato a risolvere i problemi di sicurezza della Via Flaminia e, nel caso di Falconara, in particolare, proprio il tratto di confluenza con Via Palombina Vecchia che proprio per le sue criticità (numerosi incidenti stradali anche mortali) aveva indotto la giunta del 1998 a rivedere la viabilità interna del quartiere.
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Aeroporto Sanzio, finalmente si parla di cargo
Non bisogna mai disperare. Ieri Aerodorica ha ufficializzato un accordo con la Air China Cargo per un nuovo collegamento – due voli la settimana, martedì e giovedì – aviocamionato. Di che si tratta? Le merci in entrata e in uscita saranno poi trasportate su gomma in collaborazione con la Wallenborn Transport SA, società di trasporto tedesca tra i leader europei della distribuzione.
Non sarà un volo diretto. L'Air China Cargo collegherà l'aeroporto delle Marche con Roma Fiumicino e, da lì, via verso Hong Kong e altri scali cinesi. Si tratta tuttavia di una grande opportunità per incrementare l'export delle aziende marchigiane e di tutto il centro Italia.
Secondo Aerdorica, il Sanzio, nel 2014, "ha registrato un traffico di merce e posta pari a 6990 tonnellate e prevede un ulteriore sviluppo del settore cargo". Finalmente si inizia a ragionare sulla sostenibilità di un aeroporto che, pur votato per questo settore, è stato sempre trattato come uno scalo turistico. Creando la situazione debitoria che tutti conosciamo.
Non mi stancherò mai di considerare il settore cargo l'unico che può veramente far volare l'Aeroporto delle Marche. Chi mi seguo su questo blog sarà anche annoiato da questo discorso. Io continuo a sostenere il triangolo porto, aeroporto, interporto. Salvaguardando l'autonomia dell'Autorità Portuale (a proposito, ancora attendiamo una telefonata del presidente Giampieri) e unificando il managment delle tre strutture possiamo far diventare Ancona, Falconara e Jesi quella Piattaforma Logistica tanto pubblicizzata ma sempre mancata che può davvero rilanciare il nostro territorio.
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Ancona e Falconara, dialogo anche nel calcio
L'Ancona, la più importante società della nostra provincia, che insieme all'Ascoli rappresenta il calcio marchigiano tra i professionisti, farà la sua preparazione atletica a Falconara. Soggiorno all'hotel Touring e allenamenti tra Roccheggiani, Fioretti e Neri.
Ho lavorato a lungo per rendere possibile questo approccio con la nuova società e la mia più grande soddisfazione è stata quando siamo andati a parlare con le squadre cittadine. Ci aspettavamo qualche piccola tensione, dovuta all'"occupazione" degli spazi sportivi, e invece sono stati i primi a essere entusiasti. Un'opportunità per tutti. Tutto questo ci aiuterà a stringere rapporti con l'Ancona e con la città di Ancona. Non solo nello sport ma anche rafforzando il rapporto di collaborazione tra le due municipalità. Il capoluogo di regione è un punto di riferimento per i professionisti e anche per tutte le realtà della provincia.
E in particolare a Falconara consentirà ai ragazzi, che non hanno una società di riferimento ad alto livello nel Comune, di essere coinvolti da questa importante presenza. Per l’Ancona sarà invece una occasione per allenarsi in strutture all’avanguardia e di essere a contatto con i propri tifosi in una delle poche città dell’hinterland dove è forte la passione per i biancorossi.
Per chi volesse seguire, gli allenamenti inizieranno mercoledì 15 luglio al Roccheggiani e andranno avanti fino alla prima uscita ufficiale dell'Ancona in Coppa Italia, il 2 agosto. Non perdetevi la prima amichevole che si terrà al Roccheggiani mercoledì 22 luglio (ore 17.30). In campo i dorici contro una rappresentativa di giocatori delle nostre squadre cittadine: Castelfrettese, Falconara, Cral e Falconarese.
Ho lavorato a lungo per rendere possibile questo approccio con la nuova società e la mia più grande soddisfazione è stata quando siamo andati a parlare con le squadre cittadine. Ci aspettavamo qualche piccola tensione, dovuta all'"occupazione" degli spazi sportivi, e invece sono stati i primi a essere entusiasti. Un'opportunità per tutti. Tutto questo ci aiuterà a stringere rapporti con l'Ancona e con la città di Ancona. Non solo nello sport ma anche rafforzando il rapporto di collaborazione tra le due municipalità. Il capoluogo di regione è un punto di riferimento per i professionisti e anche per tutte le realtà della provincia.
E in particolare a Falconara consentirà ai ragazzi, che non hanno una società di riferimento ad alto livello nel Comune, di essere coinvolti da questa importante presenza. Per l’Ancona sarà invece una occasione per allenarsi in strutture all’avanguardia e di essere a contatto con i propri tifosi in una delle poche città dell’hinterland dove è forte la passione per i biancorossi.
Per chi volesse seguire, gli allenamenti inizieranno mercoledì 15 luglio al Roccheggiani e andranno avanti fino alla prima uscita ufficiale dell'Ancona in Coppa Italia, il 2 agosto. Non perdetevi la prima amichevole che si terrà al Roccheggiani mercoledì 22 luglio (ore 17.30). In campo i dorici contro una rappresentativa di giocatori delle nostre squadre cittadine: Castelfrettese, Falconara, Cral e Falconarese.