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Basta giustificazioni e sciocchezze: sul gestore unico dei rifiuti la bocciatura del Tar è sonora, non recuperabile e costerà ai cittadini

Quel che stupisce ora non è tanto il risultato ma le argomentazioni che i promotori del Sì (Ancona, Osimo e numerosi comuni a guida Pd) portano per giustificare la sconfitta. Il sindaco dorico Mancinelli, ad esempio, parla di progetto "facilmente emendabile", la Provincia di Ancona, guidata da Liana Serrani di possibilità di "correggere il tiro sulle questioni indicate nella sentenza del Tar", mentre il primo cittadino di Osimo, Simone Pugnaloni è dell'idea che basterà consultare i legali dell'Ata per trovare una soluzione "in tempi rapidi". L'unico dem fuori dal coro, parecchio defilato, pare essere il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi che sta valutando l'idea di non attendere i tempi di un eventuale appello al Consiglio di Stato facendosi una gara a sé per il proprio comune. Questo perché, a meno di ipotetici ordini di scuderia, non è un fesso. Sa bene che la partita, per come è stata impostata, è finita. Tant'è che anche noi, a Falconara, ci stiamo chiedendo se attendere un'improbabile via d'uscita o se provvedere alla tanto agognata gara che ci vedrebbe togliere quella maglia nera della tassazione più alta della provincia, causata da un contratto capestro decennale sottoscritto dal centrosinistra prima del nostro arrivo.
Per capire l'impossibilità di procedere con l'affidamento diretto a Multiservizi e bollare le dichiarazioni sopra riportate e quelle venture basta dare una letta alla sentenza del Tribunale amministrativo. O in alternativa, leggersi l'esauriente articolo scritto da Lorenzo Sconocchini sul Corriere Adriatico di mercoledì 17 gennaio. Il quale spiega, esaurientemente, che la bocciatura non riguarda l'affidamento in house come istituto ma, soprattutto, i soggetti ai quali si voleva affidare il servizio: Multiservizi e Econfon. Entrambe non hanno i requisiti. La prima perché con le sue partecipazioni nei campi dell'energia (Edma, Edma reti gas, Estra Energie, Prometeo, eccetera) ricava fatturati da attività non affidate dai soci. La seconda perché considerata il paravento che nasconde l'osimana Astea, in parte partecipata dai privati. La curiosità, al momento, è capire quali emendamenti presenterà l'Ata per tornare alla carica: l'unico che mi viene in mente è quello di cambiare affidatario e trovarne uno adeguato. Ma chi glielo andrà a dire a Multiservizi che già pregustava un appalto da 1 miliardo di euro, affidato senza competitori fino al 2031? Altra balla che gira è che le spese per i contenziosi – in primo grado compensate tra le parti – non ricadranno sui cittadini. La verità è che non ricadranno sulle casse comunali ma, ad ogni modo, l'Ata dovrà pagare e il suo bilancio proviene (indovinate un po') dalla tasche dei cittadini che pagano le utenze.
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Trent'anni fa la tragedia di Badiali: da allora quanta strada sulla prevenzione

"Prevenire significa vivere", come giustamente insistono quelli del Gas. E, aggiungo io, contribuiscono a migliorare la qualità della vita sia dei pazienti che dei loro famigliari. Aspetti importanti che spesso, purtroppo, sono trascurati. È una fortuna avere in città un associazionismo così tanto impegnato su questo che è un fronte fondamentale di educazione e crescita civica. Di nei ci si era già occupati nel 2013. Sulla totalità delle persone visitate il 16% presentava lesioni tumorali con necessità di trattamento o, come minimo, di particolare monitoraggio. La maggioranza dei visitati non aveva una corretta educazione alla prevenzione e, dunque, l’occasione della visita è stata anche quella di dare indicazioni su come comportarsi e quali strade seguire. La prevenzione, dunque, come campanello d'allarme. E per varie patologie. L'anno scorso è stata la volta del cuore con uno screening sulla fibrillazione atriale che ha coinvolto più di 2mila persone: l'1,4% di esse è risultata a rischio. Nel 2016 ai cittadini sono state proposte visite cardiologiche ed ecg. Nel 2015 sono stati eseguiti screening gratuiti della pressione oculare a 1.422 persone. Tutto ciò sta a dimostrare che la prevenzione, a livello di grandi numeri e vorrei dire anche di massa, si può fare. Purché lo si voglia. Non è una chimera o una delle solite boutade demagogiche alle quali troppo spesso in Italia siamo abituati. Anche a livello di Enti allo scopo istituiti. Il Volontariato è una gran bella cosa e senza di esso verrebbe a mancare la linfa vitale dell'entusiasmo e della prodigalità. Ma se fosse il Pubblico a prendere in mano decisamente le redini e imprimere, d'iniziativa, Forza, Impulso e Sostegno, non sarebbe miglior cosa e, soprattutto, essere risolutivi e dare la certezza di una vera prevenzione per tutti? Non è solo una questione di risorse, ma di reali Volontà!
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Buon 2018, Falconara: tempo di bilanci e di progetti per il futuro

L'anno volge al termine, è tempo di bilanci e prospettive per quello venturo. Voglio partire da una constatazione e lo faccio prendendo a prestito le parole del nostro sindaco Goffredo Brandoni. "I prossimi tre sindaci non potranno accendere un mutuo". È la pura verità e questo vi deve dare il metro di come le nostre casse comunali sono ben lontane dall'essere pienamente sanate. Il nostro è stato un lavoro importante che ha consentito di passare da un indebitamento di oltre 83 milioni di euro a circa 57 milioni in 10 anni. Tanto? Poco? Dalle macerie di come abbiamo trovato il Comune quando siamo arrivati al governo della città nel 2008 lasciamo questo: 26 milioni di debiti in meno senza aver intaccato i servizi, avendo garantito manutenzioni e lavori di riqualificazione e facendo fronte a risarcimenti milionari lasciatici in eredità insieme ai debiti senza dimenticare le varie emergenze climatiche (neve 2012, su tutte). E chi avrà l'onore e l'onere di sedere al nostro posto dopo le Elezioni comunali della prossima primavera dovrà fare i conti con questi dati ma avrà anche, da parte, un po' di progetti avviati da questa amministrazione sui quali lavorare. Il che non era né scontato, né facile negli anni della Grande Crisi e dei tagli dello Stato centrale agli Enti territoriali.

L'anno volge al termine, è tempo di bilanci e prospettive per quello venturo. Voglio partire da una constatazione e lo faccio prendendo a prestito le parole del nostro sindaco Goffredo Brandoni. "I prossimi tre sindaci non potranno accendere un mutuo". È la pura verità e questo vi deve dare il metro di come le nostre casse comunali sono ben lontane dall'essere pienamente sanate. Il nostro è stato un lavoro importante che ha consentito di passare da un indebitamento di oltre 83 milioni di euro a circa 57 milioni in 10 anni. Tanto? Poco? Dalle macerie di come abbiamo trovato il Comune quando siamo arrivati al governo della città nel 2008 lasciamo questo: 26 milioni di debiti in meno senza aver intaccato i servizi, avendo garantito manutenzioni e lavori di riqualificazione e facendo fronte a risarcimenti milionari lasciatici in eredità insieme ai debiti senza dimenticare le varie emergenze climatiche (neve 2012, su tutte). E chi avrà l'onore e l'onere di sedere al nostro posto dopo le Elezioni comunali della prossima primavera dovrà fare i conti con questi dati ma avrà anche, da parte, un po' di progetti avviati da questa amministrazione sui quali lavorare. Il che non era né scontato, né facile negli anni della Grande Crisi e dei tagli dello Stato centrale agli Enti territoriali.
Per vincere la crisi che ha investito in particolar modo il settore edilizio abbiamo iniziato un percorso, insieme ad altri 49 comuni, capofila Ancona, all'interno dell'Area Metropolitana Medio Adriatica e aperto una nuova discussione sul ruolo di Falconara Marittima all'interno di essa. Abbiamo coinvolto il mondo universitario per riuscire a cogliere fino in fondo le grandi trasformazioni che ci prepariamo a vivere. Soprattutto nella parte nord della città, quella più delicata ma, per via dell'abbandono post industriale, quella che più è alla ricerca di una nuova vocazione. Parte nord che, ovviamente, comprende anche l'ex Montedison. Qui, il nostro Comune lavora in stretta collaborazione con quello di Montemarciano. Stiamo condividendo modalità e obiettivi che puntando alla riqualificazione del sito non trascurano la bonifica di quei terreni inquinati. Il protocollo d'intesa sottoscritto lo scorso giugno ha definito i passi da fare per integrare il nuovo all'esistente: nuova viabilità, salvaguardia dei beni storici, integrazione con l'abitato di Marina di Montemarciano.
Altro progetto destinato a grandi stravolgimenti è quello del bypass ferroviario. Per affrontare questa sfida ci siamo rivolti all'Università Politecnica delle Marche per affrontare tematiche di rigenerazione urbana: la Città del mare nord, delle Infrastrutture e macrofunzioni, della rigenerazione. L’iniziativa ha prodotto numerose ed interessanti idee progettuali che sono state illustrate nel corso di un convegno e poi esposte nella Sala del Mercato. Come per il processo di riconoscimento di “Centro Storico” per l'area urbana un tempo detta Marina. Iter - che ci apprestiamo ad approvare in consiglio comunale - caratterizzato da una intensa attività di ascolto che ha coinvolto, oltre ai diversi assessorati e uffici comunali, anche i soggetti esterni attraverso incontri con le associazioni di categoria, associazioni civiche e cittadini. Uno degli aspetti innovativi è stato l’apertura di un punto di ascolto presso la Sala del Mercato Coperto che ora prosegue all’interno del Centro Pergoli che ha consentito lo scambio continuativo di informazioni tra il gruppo di progettazione e la cittadinanza. Visto quanto c'è sul piatto mi sento di dire che rimpiangere il passato non offre soluzioni per l'oggi e che dire sempre di no non pone basi per il futuro. L'augurio che mi sento di fare, dunque, a Falconara e ai falconaresi per l'anno che verrà è quello di continuare a saper affrontare le sfide che ci si pongono davanti. Con coraggio e autorevolezza.
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Siamo una città dinamica, lo dicono gli imprenditori che scelgono Falconara per la loro attività

Abbiamo avuto anche noi il nostro assaggio di crisi – e la fermata della produzione alla Raffineria Api, mai successo in oltre 70 anni di attività ne è stato il simbolo più evidente – ma abbiamo un tessuto sociale che sa reagire. Reinventarsi, questa è la parola chiave. Nei servizi, nelle nuove tecnologie. Velocemente. Nel caso del nuovo supermercato, come amministratori, abbiamo fatto in modo di velocizzare il più possibile le scelte imprenditoriali. La pratica è stata seguita dagli uffici dal punto di vista urbanistico, dei permessi. Con celerità abbiamo provveduto a spostare e far rinnovare a Conerobus la fermata dell'autobus, togliendola da sotto in naso dei residenti di un grande condominio, che ora ha una nuovissima pensilina e dotando l'intera area di una razionale segnaletica verticale, fissa e lampeggiante, e orizzontale al fine di migliorare la sicurezza degli utenti in una zona molto popolata. In generale, da parte nostra, come amministrazione, abbiamo cercato di semplificare la vita alle aziende: abbiamo snellito il regolamento per le insegne per abbattere tempi e costi della procedura, abbiamo un'Imu al minimo per i locali commerciali nei quali i proprietari svolgono la propria attività e mi piacerebbe aggiungere la stessa misura per tutti coloro che affittano, lasciando la tassazione massima per quelli sfitti. Siamo riusciti, nonostante le difficoltà economiche, a mantenere invariate le tasse comunali come la Tari e abbiamo da poco lanciato incentivi per l'apertura di nuove attività commerciali e artigiane.
Va detto che in tempi di burocrazia imperante non è affatto facile amministrare. Noi ci vorremmo riuscire. Con un'azione tenace e costante che, nel tempo, porta risultati. Diffidate da chi vi promette la soluzione immediata. L'apertura in via Rosselli porterà nuova vivacità a quella zona e se vi state chiedendo dove potranno parcheggiare l'auto i clienti sappiate che l'attività ha pensato anche a quello con un garage sotterraneo. Non un caso isolato, comunque. Giorni fa si è rinnovato il supermercato in via Calabria a Palombina Vecchia. Oggi, venerdì 8 dicembre, farà altrettanto il parrucchiere all'angolo tra via Piemonte e via Palombina e, in centro, aprirà un nuovo locale: il Matinéé bistrot, all'angolo tra via XX Settembre e via Marsala. Il tutto mentre lo storico Bar Centrale e il Caffè della Piazza stanno rinnovando i propri locali. Un paio di esercizi che propongono alimenti bio o per celiaci sono già attivi da qualche tempo. Altri hanno variato sede ampliandosi. "Un contesto dinamico", quello che ci vuole per affrontare l'economia di questo particolare momento storico. Se poi come imprenditori abbiamo anche cittadini che hanno a cuore la città, che collaborano e organizzano iniziative per attrarre più persone, ecco che allora sento che abbiamo fatto bene il nostro compito. Che, in definitiva, è quello di accendere determinati meccanismi e far procedere tutto nella stessa direzione di sviluppo.