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Progetto Civico, valori e nuove idee al servizio del buon governo
La Società cambia. La Politica pure. Cambiano i gusti, le mode, le tendenze, ma anche le esigenze, le aspirazioni, le diverse modalità di interpretare la qualità della vita. Soprattutto sotto la spinta, forte e nervosa, di continue e prorompenti innovazioni tecnologiche. Nuove opportunità, nuovi ritmi, nuove sensibilità. Anche la Politica ha bisogno di una effettiva rigenerazione. Uno slancio diverso, all'altezza delle aspettative dei singoli. Dei più giovani, ma anche delle vecchie generazioni. A Falconara l'abbiamo interpretata, un pò per coraggio e un pò per necessità dopo i disastri del passato, a modo nostro dando vita a movimenti, più o meno organizzati, che sono nati direttamente dalle esigenze dei cittadini, dai loro problemi reali, dalla voglia di discontinuità e di concreto rinnovamento.
Una faticaccia! Tra mille diffidenze e legittimi dubbi. La zavorra dei vecchi partiti era pesante e ancora, in parte, lo è. Finita la stagione degli ideologismi, abbiamo iniziato recuperando gli antichi valori che avevano infiammato gli animi di più di una generazione, riconducendoli in un alveo di contemporaneità, verso un bagno di realismo, di concretezza, di buon senso e di buon governo. In situazioni difficili, certo, date le sconfitte delle amministrazioni passate, aggravate dalla più generale e ancora latente crisi economica e finanziaria. Ferma nell'emergenza, passo dopo passo, la città ha ripreso il suo cammino di ritorno verso la normalità. Modeste ma necessarie realizzazioni, con modi di fare onesti, utilizzo parsimonioso delle risorse pubbliche, attenzione alle esigenze generali ma anche alle più minute. Ora siamo più rinfrancati, guardiamo avanti, in prospettiva, anche a sfide importanti.
Era il 2013 quando abbiamo costituito nuove aggregazioni, fondato nuovi movimenti, organizzato liste civiche che, ispirate dalle idee di alcuni, guardavano ai più giovani, ma anche ai meno giovani purché attenti al futuro. Uniti per Falconara, Insieme Civico per Falconara, Falconara in Movimento e Ridisegnare Falconara. Sigle, modi di proporsi che, facendo ponte con il passato, interpretassero il futuro. Arricchiti, nel turno di ballottaggio, dalle idee degli esponenti di una quinta civica, Falconara Puntoeacapo, che pur non ufficializzando l'apparentamento, portò ulteriore forza alla causa. Nessuna bandiera ideologica. Tutti con la stessa dignità e il medesimo rispetto. In un clima di rinnovata credibilità e fiducia. Rivolti al cittadino e per il cittadino. Occorre continuare. Fare un passo avanti. Dare ancora agibilità e cittadinanza ai singoli, alle nuove idee, alle rinnovate esigenze e aspirazioni. E con esso assicurare e facilitare un ricambio generazionale che è alle porte ma che va accompagnato e incentivato. Ecco, questo per noi è un modo vero e genuino di fare un Progetto Civico.
Era il 2013 quando abbiamo costituito nuove aggregazioni, fondato nuovi movimenti, organizzato liste civiche che, ispirate dalle idee di alcuni, guardavano ai più giovani, ma anche ai meno giovani purché attenti al futuro. Uniti per Falconara, Insieme Civico per Falconara, Falconara in Movimento e Ridisegnare Falconara. Sigle, modi di proporsi che, facendo ponte con il passato, interpretassero il futuro. Arricchiti, nel turno di ballottaggio, dalle idee degli esponenti di una quinta civica, Falconara Puntoeacapo, che pur non ufficializzando l'apparentamento, portò ulteriore forza alla causa. Nessuna bandiera ideologica. Tutti con la stessa dignità e il medesimo rispetto. In un clima di rinnovata credibilità e fiducia. Rivolti al cittadino e per il cittadino. Occorre continuare. Fare un passo avanti. Dare ancora agibilità e cittadinanza ai singoli, alle nuove idee, alle rinnovate esigenze e aspirazioni. E con esso assicurare e facilitare un ricambio generazionale che è alle porte ma che va accompagnato e incentivato. Ecco, questo per noi è un modo vero e genuino di fare un Progetto Civico.
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Miniolimpiadi, Oro per Falconara: subito al lavoro per la prossima edizione
Finite le Miniolimpiadi è tempo di bilanci. Come è andata? Cosa si può correggere? È un format che si può riproporre? Domande usuali che ci siamo fatti, tra amministratori, associazioni, società sportive, semplici cittadini che hanno lavorato volontariamente alla riuscita dell’evento. Con la prima domanda spero di riuscire ad avere anche qui, dalla rete, dei feedback ma parlando con le persone, leggendo i commenti sui social e anche basandomi sulle mie impressioni credo di poter affermare che si è trattato di un grande successo. Oltre ogni nostra aspettativa. Ho sentito genitori entusiasti come gli stessi ragazzi che per questa settimana si sono cimentati nelle varie competizioni, chi ha fatto parte della macchina organizzativa era esausto ma appagato.
Ho visto in questi giorni la Falconara migliore (date un'occhiata qui per le foto). Quella che pur nelle rispettive identità – sempre di gara tra quartieri si trattava e quindi un po’ di campanile non guasta, anzi – si è stretta attorno a un progetto, ha partecipato e lo ha reso possibile. Il Comune, da solo, non avrebbe potuto fare nulla. Le associazioni, come il Gruppo Amici per lo Sport o la proloco Falconamare, idem senza un adeguato supporto. I privati sono stati attirati dalla qualità dell’iniziativa. Per loro si è trattato di una questione di immagine e, anche, di un modo per dire grazie al territorio che li ospita e alle persone che ci vivono. E poi le scuole, i genitori, i nonni, la gente in generale. Anche chi ha rinunciato alla spiaggia o ha preso mezza giornata di permesso per portare il suo ragazzo alle gare ha fatto la sua parte. Vedere la tribuna del Roccheggiani così piena di persone è stato emozionante. Già dalla corsa dei tedofori, nella domenica inaugurale, è stato un piacere accorgermi di quanto coinvolgimento si sia creato. Dietro i corridori con la fiaccola c’erano cittadini, a piedi o in bici, che seguivano, come a sostenerli, il tracciato. Al loro arrivo sulla pista di atletica dello stadio, il pubblico ha abbracciato idealmente Samuele Papi, campionissimo recentemente tornato a essere falconarese (onorario), e la piccola Asja.
Per tutta la settimana si sono susseguite gare che però, di fondo, avevano la loro valenza pedagogica al di là del fine di conseguire un risultato. Mi è capitato spesso di assistere a scene in cui i responsabili delle società sportive, nel seguire le competizioni, si fermavano a parlare con i piccoli atleti per spiegare loro un comma del regolamento, la tecnica esatta per calciare un pallone, per effettuare un salto, per staccare in una partenza, un comportamento da seguire, il rispetto dell'avversario. Quel che posso dire in conclusione è che questa Miniolimpiade è stata un grande evento di carattere sociale che ha messo insieme giovani e meno giovani e ha coinvolto le famiglie in un crescendo di entusiasmo. Il lavoro di volontari (non ultimi i fotografi del Diaframma e i ragazzi del Liceo sportivo Cambi), società sportive e scuole è stato ampiamente premiato.
Questo ci spinge a rinnovarla ancora e a confermarla per gli anni a venire. Al di là delle elezioni in programma il prossimo anno questo preso con i ragazzi, le loro famiglie e più in generale con la città, è un impegno d’onore e va rispettato. L’aspetto della scadenza elettorale credo – non c’è ancora una data ma è probabile che il periodo coincida come quest’anno si è visto negli altri enti chiamati al voto amministrativo - imporrà un spostamento temporale. Farla prima comporterebbe problemi con l’attività scolastica nel periodo caldo di scrutini ed esami. Farla durante potrebbe essere considerata strumentale alla campagna elettorale e guai a confondere con la politica un evento che deve unire, non dividere. È ipotizzabile, quindi, una data successiva alle votazioni, considerando anche l’eventuale ballottaggio. Si lavorerà per mesi affinché si possa di nuovo bissare questo successo che mancava da 30 anni e, alla fine, chi verrà dopo di noi non dovrà fare altro che premere lo start.
Ho visto in questi giorni la Falconara migliore (date un'occhiata qui per le foto). Quella che pur nelle rispettive identità – sempre di gara tra quartieri si trattava e quindi un po’ di campanile non guasta, anzi – si è stretta attorno a un progetto, ha partecipato e lo ha reso possibile. Il Comune, da solo, non avrebbe potuto fare nulla. Le associazioni, come il Gruppo Amici per lo Sport o la proloco Falconamare, idem senza un adeguato supporto. I privati sono stati attirati dalla qualità dell’iniziativa. Per loro si è trattato di una questione di immagine e, anche, di un modo per dire grazie al territorio che li ospita e alle persone che ci vivono. E poi le scuole, i genitori, i nonni, la gente in generale. Anche chi ha rinunciato alla spiaggia o ha preso mezza giornata di permesso per portare il suo ragazzo alle gare ha fatto la sua parte. Vedere la tribuna del Roccheggiani così piena di persone è stato emozionante. Già dalla corsa dei tedofori, nella domenica inaugurale, è stato un piacere accorgermi di quanto coinvolgimento si sia creato. Dietro i corridori con la fiaccola c’erano cittadini, a piedi o in bici, che seguivano, come a sostenerli, il tracciato. Al loro arrivo sulla pista di atletica dello stadio, il pubblico ha abbracciato idealmente Samuele Papi, campionissimo recentemente tornato a essere falconarese (onorario), e la piccola Asja.
Per tutta la settimana si sono susseguite gare che però, di fondo, avevano la loro valenza pedagogica al di là del fine di conseguire un risultato. Mi è capitato spesso di assistere a scene in cui i responsabili delle società sportive, nel seguire le competizioni, si fermavano a parlare con i piccoli atleti per spiegare loro un comma del regolamento, la tecnica esatta per calciare un pallone, per effettuare un salto, per staccare in una partenza, un comportamento da seguire, il rispetto dell'avversario. Quel che posso dire in conclusione è che questa Miniolimpiade è stata un grande evento di carattere sociale che ha messo insieme giovani e meno giovani e ha coinvolto le famiglie in un crescendo di entusiasmo. Il lavoro di volontari (non ultimi i fotografi del Diaframma e i ragazzi del Liceo sportivo Cambi), società sportive e scuole è stato ampiamente premiato.
Questo ci spinge a rinnovarla ancora e a confermarla per gli anni a venire. Al di là delle elezioni in programma il prossimo anno questo preso con i ragazzi, le loro famiglie e più in generale con la città, è un impegno d’onore e va rispettato. L’aspetto della scadenza elettorale credo – non c’è ancora una data ma è probabile che il periodo coincida come quest’anno si è visto negli altri enti chiamati al voto amministrativo - imporrà un spostamento temporale. Farla prima comporterebbe problemi con l’attività scolastica nel periodo caldo di scrutini ed esami. Farla durante potrebbe essere considerata strumentale alla campagna elettorale e guai a confondere con la politica un evento che deve unire, non dividere. È ipotizzabile, quindi, una data successiva alle votazioni, considerando anche l’eventuale ballottaggio. Si lavorerà per mesi affinché si possa di nuovo bissare questo successo che mancava da 30 anni e, alla fine, chi verrà dopo di noi non dovrà fare altro che premere lo start.
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Quel sogno chiamato Mini Olimpiadi
C'è un sogno che negli ultimi tempi anima gli amanti dello sport e i falconaresi doc, o almeno quelli che vivono qui in città da oltre una trentina di anni. Sto parlando delle Mini Olimpiadi. Per descriverle brevemente a quanti, per motivi anagrafici o perché venuti a far parte della nostra comunità cittadina solo negli anni '90, non ne hanno mai sentito parlare dirò che si trattava di una manifestazione sportiva che coinvolgeva bambini e ragazzi di tutta la città. I sei quartieri (Palombina Vecchia, Centro, Falconara Alta / Barcaglione, Case Unrra - Stadio, Castelferretti, Villonova / Fiumesino / Poiole) ognuno con un proprio colore di maglia, presentavano le loro squadre, e partecipavano a varie competizioni di atletica, calcio, volley, pallacanestro e altri sport. Con tanto di medagliere finale e vittoria che andava al quartiere che aveva totalizzato più punti. La prima edizione si tenne nel 1978 con 260 partecipanti.
A distanza di 10 anni, nel 1988, si arrivò a oltre 1200 partecipanti per una ventina di discipline sportive diverse. Iniziativa davvero lodevole e che ricordo con piacere. Fatta per incentivare lo sport e per accrescere il senso di appartenenza alla comunità. Persa per circa un decennio, l'amministrazione Carletti pensò di rimettere in piedi la tradizione lanciando il Palio dei Quattro Castelli nel 2000. Non quartieri, stavolta, ma squadre legate alle mura storiche presenti nel nostro territorio: Barcaglione (con Palombina Vecchia), Falconara Alta (con tutto il centro), Rocca Priora (per Villanova, Fiumesino e Poiole) e Castelferretti (che al paese annetteva il quartiere Stadio).
Durò poco. Però la voglia è rimasta. L'idea odierna, proposta anche dalla Consulta Giovanile, i cui membri non avranno sicuramente partecipato ma di certo ne hanno sentito parlare con toni giustamente entusiastici dai genitori, è stata affrontata nei giorni scorsi nel corso di una riunione che ha coinvolto varie società sportive e associazioni che operano sul territorio. Si sono formati tavoli tecnici per affrontare le varie problematiche organizzative e si stanno valutando anche le condizioni degli impianti sportivi. Non vi nascondo che la burocrazia (a livello di permessi, assicurazioni, eccetera) è "leggermente" aumentata rispetto a 30 anni fa. Magari un tempo le cose si facevano con più disinvoltura ma oggi vanno accertate con la massima cura competenze e responsabilità. Al netto, però, dobbiamo anche far sì che le strutture ospitanti, lo stadio Roccheggiani in primis, siano adeguate all'evento. Come amministrazione abbiamo già varato un grande piano di opere pubbliche che ci consentirà, con i soldi risparmiati grazie al nostro buon governo di questi anni, di avviare interventi importanti in tutte le strutture sportive cittadine: Roccheggiani, Fioretti, Amadio, PalaBadiali in testa. E sarebbe davvero bello avere gli impianti tirati a lucido per l'apertura delle nuove Mini Olimpiadi.
A distanza di 10 anni, nel 1988, si arrivò a oltre 1200 partecipanti per una ventina di discipline sportive diverse. Iniziativa davvero lodevole e che ricordo con piacere. Fatta per incentivare lo sport e per accrescere il senso di appartenenza alla comunità. Persa per circa un decennio, l'amministrazione Carletti pensò di rimettere in piedi la tradizione lanciando il Palio dei Quattro Castelli nel 2000. Non quartieri, stavolta, ma squadre legate alle mura storiche presenti nel nostro territorio: Barcaglione (con Palombina Vecchia), Falconara Alta (con tutto il centro), Rocca Priora (per Villanova, Fiumesino e Poiole) e Castelferretti (che al paese annetteva il quartiere Stadio).
Durò poco. Però la voglia è rimasta. L'idea odierna, proposta anche dalla Consulta Giovanile, i cui membri non avranno sicuramente partecipato ma di certo ne hanno sentito parlare con toni giustamente entusiastici dai genitori, è stata affrontata nei giorni scorsi nel corso di una riunione che ha coinvolto varie società sportive e associazioni che operano sul territorio. Si sono formati tavoli tecnici per affrontare le varie problematiche organizzative e si stanno valutando anche le condizioni degli impianti sportivi. Non vi nascondo che la burocrazia (a livello di permessi, assicurazioni, eccetera) è "leggermente" aumentata rispetto a 30 anni fa. Magari un tempo le cose si facevano con più disinvoltura ma oggi vanno accertate con la massima cura competenze e responsabilità. Al netto, però, dobbiamo anche far sì che le strutture ospitanti, lo stadio Roccheggiani in primis, siano adeguate all'evento. Come amministrazione abbiamo già varato un grande piano di opere pubbliche che ci consentirà, con i soldi risparmiati grazie al nostro buon governo di questi anni, di avviare interventi importanti in tutte le strutture sportive cittadine: Roccheggiani, Fioretti, Amadio, PalaBadiali in testa. E sarebbe davvero bello avere gli impianti tirati a lucido per l'apertura delle nuove Mini Olimpiadi.
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Il Centro Storico a Falconara lo faremo tutti insieme
Come spesso accade da quando siamo al governo cittadino siamo “costretti” a tradurre in realtà situazioni che avrebbero dovuto avere da tempo una loro soluzione. Il Centro Storico di Falconara è una di queste. Quella che un tempo veniva chiamata frazione Marina, sorta dopo l'Unità d'Italia attorno alla stazione ferroviaria, è una entità cresciuta un po' alla rinfusa, proprio perché non aveva norme stringenti ad accompagnarne lo sviluppo. Solo il Piano Regolatore del 1999, approvato definitivamente nel 2003 e ancora in vigore, ha dettato norme più chiare e decisamente vincolistiche, anzi forse eccessivamente rigide al punto che anche oggi riesce difficoltosa la sua concreta applicazione. Ma tant'è, ormai lo scempio era cosa fatta! Tornare semplicemente indietro assume oggi i connotati di una lotta titanica, probabilmente, per certi aspetti, antistorica.
Uno degli impegni che ho assunto, su mandato della Giunta, al momento del mio insediamento all'Assessorato all'Urbanistica è proprio questo: dare un impulso di sviluppo ordinato a questa porzione, tanto vissuta quanto nevralgica, di territorio comunale. E mi fa piacere che l'iter partecipato scelto dai progettisti stia iniziando a calamitare proposte della cittadinanza. Tra le diverse (a cui daremo formalmente la più ampia pubblicità) ne cito un paio. Quella della associazione Futura, che ha chiesto di inserire anche la chiesa di Sant'Antonio, l'attigua Biblioteca Francescana e Picena, non conosciuta come in realtà meriterebbe, e gli edifici scolastici di via Leopardi e quella del prof. Gilberto Piccinini, attuale Presidente della ProLoco, prevalentemente dedicata alla opportunità della ristrutturazione delle facciate degli edifici storici di pregio, lungo gli assi centrali e al ripristino della prospettiva architettonica-urbanistica della via IV Novembre. Ma sono da rimarcare anche gli apporti di CNA e Confartigianato, con i quali il confronto continua, che sensibilizzano attorno l'esigenza di un piano parcheggi, di una viabilità più fluida e incentivi o facilitazioni amministrative per commercianti ed artigiani. Dello stesso tenore gli impulsi e le attenzioni di Consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione, molto attenti alla ricostituzione di un gradevole decoro urbano, sulla necessità di incentivazione e selezione qualitativa degli esercizi commerciali, sul potenziamento di aree verdi attrezzate.
Il confronto, in tutti i casi, continua con incontri giornalieri su singole problematiche e su diverse aree tematiche. Dalle 09.30 alle 13 di tutti i giorni (dal lunedì al venerdì) il gruppo di giovani progettisti lavora presso la sede della ProLoco di via Cavour e colloquia con chiunque voglia offrire il proprio contributo. Sicuramente verso la fine di marzo l'architetto incaricato, Giovanni Marinelli, consegnerà un primo elaborato. Sarà quello il momento in cui il confronto diverrà più serrato. Un Piano per il riconoscimento del Centro storico dovrà prevedere anche prescrizioni per il privato che intendesse ristrutturare, ma anche incentivi e la possibilità di reinvestire gli oneri di urbanizzazione sul posto in decoro, ammodernamenti e migliorie. C'è un grande lavoro da fare, tante le cose che si sono accumulate negli anni e che stiamo cercando di risolvere per far diventare Falconara una città normale e serve il contributo di tutti. Perché è solo insieme, unendo le forze, che si riescono a centrare grandi obiettivi. L'augurio che faccio e la speranza che ripongo in questa impegnativa ricerca è che non rimanga solo un lavoro buono per arricchire le biblioteche di qualche falconarese, ma sia una Carta Programmatica credibile e utile per delineare un rinnovato sviluppo e una nuova primavera per l'intera città.