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Centro storico, Montedison e sport: ecco le sfide per il 2017
Per chi se la fosse persa, ripropongo l'intervista pubblicata oggi (mercoledì 25 gennaio) sul Resto del Carlino. Con la giornalista Alessandra Pascucci ho approfondito gli impegni della giunta sui fronti dell'Urbanistica, dello Sport e della Viabilità.
«Il 2017 sarà l'anno della variante»
L'assessore Clemente Rossi: «Centro da valorizzare insieme ai cittadini»
Il 2017 sarà l'anno della Variante per il riconoscimento del centro storico dell'area urbana di Falconara "Marina", ossia la zona che si sviluppa davanti alla stazione. L'assessore all'Urbanistica Clemente Rossi conta di chiudere il percorso per l'adozione della Variante entro l'anno. Il progetto si affianca a quello per il recupero della ex Montedison, arrivato alla bonifica.
Qual è l'aspetto più qualificante di questa variante?
Il coinvolgimento dei cittadini, che possono sin d'ora presentare le loro proposte di miglioramento del centro attraverso un apposito modulo pubblicato sul sito istituzionale del Comune (clicca qui, ndr). Saranno organizzati anche momenti di incontro, rivolti tanto ai cittadini, quanto alle categorie produttive. Queste ultime saranno coinvolte in un incontro fissato per il 26 gennaio, cui seguirà il 10 febbraio un'assemblea pubblica.
Quali sono gli obiettivi?
L'individuazione dei valori storico-documentali da salvaguardare, la previsione di interventi facilitati sull'edificato esistente per efficientarlo, attraverso una normativa più semplice, conservando l'integrità storico-costruttiva delle strutture edilizie, l'individuazione degli elementi di degrado da trasformare, risanare e riqualificare. Sono previste agevolazioni per interventi di ristrutturazione, recupero e riuso degli immobili dismessi o in via di dismissione, ma saranno anche individuate le destinazioni non compatibili con il concetto di "centro città". Con la Variante è previsto inoltre che gli oneri derivanti dagli interventi edilizi privati vengano vincolati a finanziare interventi di miglioramento degli spazi pubblici.
Quali sono i tempi di adozione?
Entro febbraio l'architetto Giovanni Marinelli, incaricato di redigere la Variante, dovrà consegnare il suo lavoro e a marzo il documento sarà portato in Consiglio per la prima adozione. Entro 60 giorni la Provincia dovrà stabilire se è in contrasto con il Ptc, poi la Variante resterà pubblicata per 90 giorni, durante i quali potranno essere presentate osservazioni. Le consultazioni con i cittadini e i portatori di interesse mirano proprio a rendere più veloce l'iter, presentando un progetto il più possibile condiviso.
A che punto è la riqualificazione della ex Montedison?
La bonifica è in fase molto avanzata e presto sarà convocata una nuova conferenza dei servizi.
Quali sono invece gli obiettivi per il settore sport?
Nel 2017 almeno il 50% degli investimenti sarà dedicato alla manutenzione straordinaria degli impianti sportivi, per un totale di circa 700mila euro. Saranno interessati lo stadio Amadio, il PalaBadiali e il Roccheggiani.
E sul fronte della viabilità?
Puntiamo a mantenere inalterato il servizio di trasporto pubblico locale tanto che abbiamo incrementato gli investimenti comunale a fronte di una diminuzione dei trasferimenti regionali. Le modifiche ai tragitti che abbiamo introdotto hanno portato a un incremento dei passeggeri del 20%, con 35mila biglietti l'anno venduti. Speriamo che la Regione non diminuisca ulteriormente il contributo, anche per premiare Falconara che ha visto aumentare l'utenza.
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Burocrazia, mon amour ma non sempre: breve storia di paralisi e appalti diretti
Sottotitolo: quanta paura del mercato!
Torno ad occuparmi di burocrazia asfissiante a più di un mese dal crollo del cavalcavia sulla Milano Lecco, incidente che è costata la vita ad un automobilista e tragedia che poteva essere evitata se solo qualcuno si fosse preso la propria responsabilità e la briga di agire tempestivamente. Nella partita di tennis che si scatena, ormai ordinariamente, tra Enti per tutto, in quel caso tra Provincia e Anas, il tempo passa e il danno arriva. Cose di questo tipo accadono anche nelle nostre contrade. Non così gravi, per fortuna, vuoi perché la sorte è stata favorevole, vuoi perché l'intervento tempestivo di altri soggetti, per così dire, “esterni”, in primis Vigili del Fuoco, ma non solo, ha scongiurato quasi sempre non augurabili implicazioni. Ma cosa origina il non fare delle Pubbliche Amministrazioni? Come mai un marchingegno già lento riesce a paralizzarsi del tutto? Carlo Mochi Sismondi, che di queste cose se ne intende, essendo stato consulente per l'innovazione di ben 15 Governi italiani, riuscendo a mantenere una sostanziale terzietà, e Presidente di ForumPA, un'azienda che ha come obiettivo di mettere in relazione imprese e pubbliche amministrazioni, in un suo articolo parla di “burocrazia difensiva”. Il concetto è semplice: chi non fa, non falla. Chi si prende una responsabilità, al contrario, può andare incontro a notevoli difficoltà di ordine amministrativo, se non giudiziario. Anni fa a Falconara istituimmo, con apposita procedura contrattualizzata con la ditta incaricata, un innovativo metodo differenziato di pagamento, da parte dell'automobilista, della sosta sulle famose “righe blu”, nel caso la permanenza si fosse involontariamente prolungata oltre il termine previsto. Metodo banalmente chiamato, dagli utenti, “multino”. In sostanza si potevano aggiungere 5 euro, pari alla tariffa giornaliera. Io la consideravo una soluzione ottimale: non ha senso punire con una sanzione elevata chi, per una fila alle Poste – per dire – tarda qualche minuto oltre il tempo ipotizzato. Nonostante la facilitazione nei confronti dei cittadini, c'era chi sosteneva che si potesse configurare, dal lato amministrativo, un danno erariale. Ci fu più di una resistenza. Alla fine vinse l'innovazione e il buon senso. Per poco, però. Con il cambio di appalto la misura non fu ripristinata.
Nel caso, certamente di altra natura, del viadotto crollato Anas e Provincia si rimpallano le responsabilità. Nessuno dei due Enti se l'è sentita perché, altrimenti, si sarebbe potuto configurare un abuso d'ufficio o, anche, un altro reato. “Meglio subire un ordine che avere una iniziativa. Meglio porre un quesito che firmare" scrive Sismondi sul suo sito. A tutto vantaggio di chi naviga nel dedalo delle normative e nel grigio della burocrazia praticata. Tutto titanico. Anche l'operazione più semplice: una manutenzione necessaria, l'implementazione del pur preziosa videosorveglianza, l'affidamento di un servizio di base ai cittadini o la stessa cooperazione dovuta, per un obiettivo specifico, tra Polizie Locali di Comuni contermini. Improvvisamente, un bagliore! Tutto cambia. Per altre questioni. È il caso di questi giorni, per i nostri Comuni, con l'affidamento del servizio integrato dei rifiuti ad una sola azienda. Tutto, nella fattispecie, deve avanzare in maniera spedita, senza intoppi. Ogni ripensamento viene considerato arbitrario. Anzi, si rischia di essere bacchettati. Per carità, niente di illegale ma, secondo le leggi (scusate il bisticcio), in “house providing” per dirla in maniera sofisticata e appena elegante! Ma come? Si indicono manifestazioni di interesse per comprare delle penne o gare di appalto per aggiustare tratti, anche insignificanti, di strade o marciapiedi e si intenderebbe aggiudicare servizi milionari, in settori di straordinaria e vitale importanza, senza un vero, reale confronto tra realtà concorrenti e analisi economico/finanziarie complete e a tutto tondo, per offrire il migliore servizio al cittadino? Solo perché “il pubblico è bello”? Sarebbe necessario applicare il giusto equilibrio nelle cose, altrimenti si rischia di consentire uno Stato che applica la rigidità per le sciocchezze e la faciloneria per le grandi cose. Chi ha paura del Mercato? Chi sa, chi può, chi vuole mi risponda. Sarò ben felice di cambiare opinione.
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Sicurezza sulla Flaminia, riuscirà Ancona a ragionare come un Capoluogo?
L'assessore di Ancona Stefano Foresi, persona amabile e fortemente impegnata sul piano sociale e amministrativo, indirettamente, ma sostanzialmente, ha confermato nei giorni scorsi, sulle pagine di un quotidiano locale, ciò che ho avuto l'opportunità di ribadire sulle stesse colonne circa la sicurezza stradale di via Flaminia. Foresi è anzi entrato nei particolari del bando sulla sicurezza stradale di ispirazione ministeriale, ma gestito dalla Regione Marche, dando cifre corrette, peraltro ampiamente documentabili da chiunque, mediante un semplice accesso agli atti. Invero la stessa informazione capillare e rispetto degli impegni presi li si dovrebbe dimostrare anche per altre questioni, come, ad esempio, il disservizio che si causa al flusso di traffico su Via Redi, tra Falconara e Ancona, inopportunamente interrotto nelle ore mattutine in contemporanea con l'afflusso scolastico, causando notevoli difficoltà e "molestie" ai cittadini falconaresi. Stiamo ancora attendendo, lo ripeto, il rispetto degli impegni presi per una soluzione più semplice e razionale del problema!
Torno al Bando. La parte prevista, oltre alle opere, e dedicata al finanziamento della formazione ed educazione stradale, da realizzarsi principalmente nelle scuole, è del tutto secondaria, rispetto all'impegno per la struttura viaria e per i manufatti connessi. Essa coinvolge anche il coinvolgimento e la collaborazione di Enti "esterni", come l'Aci e la Federazione Motociclistica Nazionale. Si tratta solo di determinare, concordemente e in maniera più contenuta, i relativi importi finanziari, con il N.O. della Regione, rispettando lo spirito del bando. D'altra parte non esiste sicurezza stradale senza cultura, educazione tra gli utenti e rispetto del Codice della Strada. Assieme al Comune di Ancona, in un progetto unitario (forse l'unico?), risultammo vincitori per avere messo a fuoco e al centro dell'attenzione un tratto di territorio tra i più convulsi e trafficati della Regione; con un procedimento amministrativo e con un pool di tecnici di ambedue gli Enti, che hanno lavorato all'unisono per circa due mesi.
Fatto più unico che raro. Ma evidentemente le buone cose non si riescono a fare, in questo Paese. Prevale sempre, in definitiva, la visione municipalistica, anche di un Capoluogo. Ore di lavoro perse? Impiego inutile di ingegneri, geometri, funzionari amministrativi? Sarebbe avvilente. Speriamo di no. Noi di Falconara, come Ancona, abbiamo già fatto e facciamo la nostra parte nell'ambito dei nostri confini amministrativi, pur con le magre risorse a disposizione. Ma, almeno per una volta, possiamo realizzare delle cose assieme? In una visione unitaria? Magari iniziando, appunto, dalle arterie stradali che, per loro natura e funzione, non conoscono i confini comunali. Si riuscirebbero, a mio avviso, ad affrontare in maniera più organica i problemi e le soluzioni sarebbero certamente migliori, se non ottimali. Ai cittadini non interessa, andando al succo, se una strada è dell'uno o dell'altro Comune, quanto l'efficienza dei servizi e la possibilità di muoversi celermente e in sicurezza in un territorio vasto. Rinnovo, quindi, ancora la possibilità di sbloccare i fondi. Le soluzioni, legittime e soddisfacenti si possono certamente trovare. Con il concorso di tutti. Sarebbe anche un buon servizio che si farebbe ai cittadini di Falconara, il cui Comune, diversamente da Ancona, non può accedere, ancora per parecchi anni, a mutui. Per insipienza delle passate amministrazioni.
L'assessore di Ancona Stefano Foresi, persona amabile e fortemente impegnata sul piano sociale e amministrativo, indirettamente, ma sostanzialmente, ha confermato nei giorni scorsi, sulle pagine di un quotidiano locale, ciò che ho avuto l'opportunità di ribadire sulle stesse colonne circa la sicurezza stradale di via Flaminia. Foresi è anzi entrato nei particolari del bando sulla sicurezza stradale di ispirazione ministeriale, ma gestito dalla Regione Marche, dando cifre corrette, peraltro ampiamente documentabili da chiunque, mediante un semplice accesso agli atti. Invero la stessa informazione capillare e rispetto degli impegni presi li si dovrebbe dimostrare anche per altre questioni, come, ad esempio, il disservizio che si causa al flusso di traffico su Via Redi, tra Falconara e Ancona, inopportunamente interrotto nelle ore mattutine in contemporanea con l'afflusso scolastico, causando notevoli difficoltà e "molestie" ai cittadini falconaresi. Stiamo ancora attendendo, lo ripeto, il rispetto degli impegni presi per una soluzione più semplice e razionale del problema!
Torno al Bando. La parte prevista, oltre alle opere, e dedicata al finanziamento della formazione ed educazione stradale, da realizzarsi principalmente nelle scuole, è del tutto secondaria, rispetto all'impegno per la struttura viaria e per i manufatti connessi. Essa coinvolge anche il coinvolgimento e la collaborazione di Enti "esterni", come l'Aci e la Federazione Motociclistica Nazionale. Si tratta solo di determinare, concordemente e in maniera più contenuta, i relativi importi finanziari, con il N.O. della Regione, rispettando lo spirito del bando. D'altra parte non esiste sicurezza stradale senza cultura, educazione tra gli utenti e rispetto del Codice della Strada. Assieme al Comune di Ancona, in un progetto unitario (forse l'unico?), risultammo vincitori per avere messo a fuoco e al centro dell'attenzione un tratto di territorio tra i più convulsi e trafficati della Regione; con un procedimento amministrativo e con un pool di tecnici di ambedue gli Enti, che hanno lavorato all'unisono per circa due mesi.
Fatto più unico che raro. Ma evidentemente le buone cose non si riescono a fare, in questo Paese. Prevale sempre, in definitiva, la visione municipalistica, anche di un Capoluogo. Ore di lavoro perse? Impiego inutile di ingegneri, geometri, funzionari amministrativi? Sarebbe avvilente. Speriamo di no. Noi di Falconara, come Ancona, abbiamo già fatto e facciamo la nostra parte nell'ambito dei nostri confini amministrativi, pur con le magre risorse a disposizione. Ma, almeno per una volta, possiamo realizzare delle cose assieme? In una visione unitaria? Magari iniziando, appunto, dalle arterie stradali che, per loro natura e funzione, non conoscono i confini comunali. Si riuscirebbero, a mio avviso, ad affrontare in maniera più organica i problemi e le soluzioni sarebbero certamente migliori, se non ottimali. Ai cittadini non interessa, andando al succo, se una strada è dell'uno o dell'altro Comune, quanto l'efficienza dei servizi e la possibilità di muoversi celermente e in sicurezza in un territorio vasto. Rinnovo, quindi, ancora la possibilità di sbloccare i fondi. Le soluzioni, legittime e soddisfacenti si possono certamente trovare. Con il concorso di tutti. Sarebbe anche un buon servizio che si farebbe ai cittadini di Falconara, il cui Comune, diversamente da Ancona, non può accedere, ancora per parecchi anni, a mutui. Per insipienza delle passate amministrazioni.
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Referendum: non ha vinto la conservazione, ha perso la mancanza di coraggio
Terminata l'abbuffata referendaria, il lavoro non si ferma. Già. Perché al di là di come la si pensi non credo che la vittoria netta dei No stia a indicare che tutto va bene così come è e che gli italiani siano particolarmente innamorati di Senato e Cnel. Un paio di riflessioni a caldo. Bene ha fatto Renzi ad assumersi la responsabilità esclusiva della sconfitta: è chiaro che legando il quesito alla sua persona ha trasformato la consultazione in un plebiscito e la Costituzione non può essere utilizzata come grimaldello politico d'occasione. Ne va della stessa credibilità della politica: non possiamo trasformare l'Italia in una Repubblica delle banane o di tipo sudamericano.
Questo, per quanto riguarda la forma. Poi però c'è anche la sostanza di una riforma che, pur spacciata per rivoluzionaria, era alquanto timida rispetto alle reali esigenze del Paese. Accentratrice nei confronti dei territori (anche quelli virtuosi e alla faccia di un vero federalismo, non quello pasticciato che abbiamo ora), con un Senato che rimane anche se depotenziato (e allora perché non toglierlo del tutto?) e tutta una serie di modifiche tali da sembrare il vestito nuovo messo addosso a una vecchia rugosa. Dove per "vecchia rugosa" non si intende la Costituzione nei suoi Principi Fondamentali, che andrebbero attuati anziché solo decantati come "i più belli del mondo", bensì l'organizzazione dello Stato.
Oggi, posate le bandiere di una e dell'altra parte, ciò che veramente mi ha impressionato, è stata l'alta partecipazione. E, nel dettaglio, il numero di voti validi. Chi si è recato alle urne ha fatto una scelta. Pochissime le schede bianche (0,23%) e le nulle (0,58%). Nelle Marche il No si è attestato al 55,05%. Nei maggiori centri della Provincia di Ancona non c'è stata partita. Sia in quelli amministrati dal Pd (Ancona, Senigallia, Osimo e Fabriano) sia in quelli "civici" come Jesi e Falconara. Le meravigliose imprese di Renzi nei suoi 1000 giorni a Palazzo Chigi? Racconti. Il popolo – che ormai non crede più a sondaggisti, giornali, élite culturali ma ai conti che quotidianamente è costretto a fare con la dura realtà – non gli ha creduto. Tra i cittadini abbiamo visto saltare gli schieramenti tradizionali e andare verso nuove aggregazioni. C'è una nuova forza sociale nel Paese, trasversale ai concetti novecenteschi di "destra" e "sinistra" o, come si dice dalla Seconda Repubblica in poi, di "centrodestra" e "centrosinistra". Una forza che unisce le vecchie generazioni alle giovani attraverso il magnete della buona volontà e del bene comune. Del rimboccarsi le maniche e di aiutarsi reciprocamente.
Una forza che sempre più mal tollera i paletti della burocrazia e smania per avere autonomia da un apparato centrale, sue diramazioni comprese, al timone dalla notte dei tempi. Nel piccolo del nostro territorio, Brandoni ha vinto nel 2008 non perché di centrodestra ma come alternativa alle macerie lasciate da chi lo aveva preceduto. È stato confermato nel 2013 sulla scorta di quanto di buono lui e il suo gruppo politico, di cui mi pregio di far parte, era riuscito a fare in termini di risanamento. Nel 2018 vincerà chi meglio saprà far sue le battaglie quotidiane dei cittadini e che con più coraggio saprà battersi per loro e con loro. Anche se questo significherà scontentare il Palazzo. Lo abbiamo visto con l'ipotesi di hotspot per immigrati in zona Saline. Con i cittadini in strada a protestare e a far saltare un piano che sarebbe stato attuato come un blitz se la comunità fosse rimasta silente. Nella nostra città il No ha vinto con il 53,63%: 8080 cittadini. I Sì hanno ottenuto invece 6986 ics, pari al 46,37%. E davvero non credo che il No sia sinonimo di conservazione. Il fronte del cambiamento è molto più ampio di quel che si crede. Ma serve cambiamento vero, coraggio vero di affrontare le situazioni. Già dai prossimi giorni quando saremo chiamati ad affrontare la partita della gestione dei rifiuti. E sulle antenne. Sugli sversamenti in mare. Sulla questione ambientale. Coraggio. Perché un vestito nuovo a una vecchia rugosa non interessa più nessuno.
Questo, per quanto riguarda la forma. Poi però c'è anche la sostanza di una riforma che, pur spacciata per rivoluzionaria, era alquanto timida rispetto alle reali esigenze del Paese. Accentratrice nei confronti dei territori (anche quelli virtuosi e alla faccia di un vero federalismo, non quello pasticciato che abbiamo ora), con un Senato che rimane anche se depotenziato (e allora perché non toglierlo del tutto?) e tutta una serie di modifiche tali da sembrare il vestito nuovo messo addosso a una vecchia rugosa. Dove per "vecchia rugosa" non si intende la Costituzione nei suoi Principi Fondamentali, che andrebbero attuati anziché solo decantati come "i più belli del mondo", bensì l'organizzazione dello Stato.
Oggi, posate le bandiere di una e dell'altra parte, ciò che veramente mi ha impressionato, è stata l'alta partecipazione. E, nel dettaglio, il numero di voti validi. Chi si è recato alle urne ha fatto una scelta. Pochissime le schede bianche (0,23%) e le nulle (0,58%). Nelle Marche il No si è attestato al 55,05%. Nei maggiori centri della Provincia di Ancona non c'è stata partita. Sia in quelli amministrati dal Pd (Ancona, Senigallia, Osimo e Fabriano) sia in quelli "civici" come Jesi e Falconara. Le meravigliose imprese di Renzi nei suoi 1000 giorni a Palazzo Chigi? Racconti. Il popolo – che ormai non crede più a sondaggisti, giornali, élite culturali ma ai conti che quotidianamente è costretto a fare con la dura realtà – non gli ha creduto. Tra i cittadini abbiamo visto saltare gli schieramenti tradizionali e andare verso nuove aggregazioni. C'è una nuova forza sociale nel Paese, trasversale ai concetti novecenteschi di "destra" e "sinistra" o, come si dice dalla Seconda Repubblica in poi, di "centrodestra" e "centrosinistra". Una forza che unisce le vecchie generazioni alle giovani attraverso il magnete della buona volontà e del bene comune. Del rimboccarsi le maniche e di aiutarsi reciprocamente.
Una forza che sempre più mal tollera i paletti della burocrazia e smania per avere autonomia da un apparato centrale, sue diramazioni comprese, al timone dalla notte dei tempi. Nel piccolo del nostro territorio, Brandoni ha vinto nel 2008 non perché di centrodestra ma come alternativa alle macerie lasciate da chi lo aveva preceduto. È stato confermato nel 2013 sulla scorta di quanto di buono lui e il suo gruppo politico, di cui mi pregio di far parte, era riuscito a fare in termini di risanamento. Nel 2018 vincerà chi meglio saprà far sue le battaglie quotidiane dei cittadini e che con più coraggio saprà battersi per loro e con loro. Anche se questo significherà scontentare il Palazzo. Lo abbiamo visto con l'ipotesi di hotspot per immigrati in zona Saline. Con i cittadini in strada a protestare e a far saltare un piano che sarebbe stato attuato come un blitz se la comunità fosse rimasta silente. Nella nostra città il No ha vinto con il 53,63%: 8080 cittadini. I Sì hanno ottenuto invece 6986 ics, pari al 46,37%. E davvero non credo che il No sia sinonimo di conservazione. Il fronte del cambiamento è molto più ampio di quel che si crede. Ma serve cambiamento vero, coraggio vero di affrontare le situazioni. Già dai prossimi giorni quando saremo chiamati ad affrontare la partita della gestione dei rifiuti. E sulle antenne. Sugli sversamenti in mare. Sulla questione ambientale. Coraggio. Perché un vestito nuovo a una vecchia rugosa non interessa più nessuno.